CINEMA TEATRO APOLLO

da GIOVEDI 21 MARZO
ORARIO SPETTACOLI

FERIALI 18-20-22

SABATO E DOMENICA 16-18-20-22

Scheda Film
 
Titolo

Benvenuto Presidente!

Nazione  Italia 2013
Anno 2013
Genere  Commedia,
Durata  
Regia Un film di Riccardo Milani.
Sito ufficiale
Cast  Con Claudio Bisio, Kasia Smutniak, Remo Girone, Beppe Fiorello, Cesare Bocci.
Data di uscita  giovedì 21 marzo 2013
Trama Peppino è un bibliotecario col vizio delle storie e della pesca alla trota. Onesto e genuino, vive in un piccolo paese di montagna sognando un futuro migliore per il suo unico figlio, venditore rampante di un articolo sportivo. A Roma intanto destra, sinistra e centro discutono le sorti del paese e l’identità del nuovo presidente della Repubblica. A sorpresa e per provocazione viene eletto Giuseppe Garibaldi. Generale, patriota e condottiero italiano naturalmente defunto il cui nome e cognome è stato però ereditato da almeno cinque italiani. Peppino si fregia di quel nome e dell’età giusta per ricoprire la carica di presidente. Eletto suo malgrado, viene prelevato dalle sponde del fiume e condotto a Roma. Pescatore di trote e di sogni, viene risolutamente invitato a rinunciare al mandato. Ma al momento di pronunciare il discorso alla Camera, Peppino Garibaldi avverte l’opportunità di fare qualcosa e di cambiare finalmente il suo Paese. Rifiutate le dimissioni e con l’aiuto di un’avvenente vice segretario ricomincerà dagli italiani.
Da qualche tempo e qualche film in Italia il cinema ha perso quel riguardo per l’autorità che relegava il ‘politico’ in un genere impegnato, aprendolo all’evasione, mettendolo alla berlina, criticandolo duramente e consegnandolo alla libertà della fantasia. Se Paolo Sorrentino e Marco Bellocchio hanno trasfigurato la cronaca politica trasformandola in alta meditazione poetica, il cinema medio e popolare italiano cavalca l’onda antipolitica e sceglie l’uomo comune che si ritrova per caso alla presidenza. Esauriti bipolarismi(?), contrapposizioni nord/sud, risate, tarallucci e vino, in sala e in Parlamento scendono politici improvvisati mostrati nella loro umanità e celebrati come paladini del mondo. Pacifico e tenero progressista, Claudio Bisio diventa presidente per ‘un giorno’ della Repubblica italiana nella nuova commedia di Riccardo Milani, che smaschera cattivi e ‘deviati’ e propone al Paese un programma di rieducazione civica.
La sua inventata figura presidenziale è funzionale a fare satira e critica sociale, alludendo all’esistente o puntando chiaramente l’indice. Scritto da Fabio Bonifacci, Benvenuto Presidente, alla maniera di Viva la libertà, insedia un ‘impostore’ al potere producendo risate e gag, qualche volta efficaci.
Il segretario di partito di Roberto Andò e il presidente di Riccardo Milani però sono tutt’altro che figurine sprovvedute che gonfiano il petto e sorridono inetti nel loro abito istituzionale. Professore l’uno, pescatore l’altro, sembrano comprendere bene quello che gli accade attorno, sciogliendo il guinzaglio dei rispettivi consiglieri.
Nonostante alcune scene indiscutibilmente retoriche come il soccorso ai senzatetto e l’animazione in ospedale, la commedia di Milani funziona soprattutto per quella grossolana innocenza diffusa nel film e incarnata da Claudio Bisio, che nel monologo sanremese ‘sugli elettori impresentabili’ aveva anticipato la questione del degrado morale. Questione che riguarda tutti e che è stata causata da tutti. Parafrasando De Gregori: la storia (italiana) siamo (anche) noI.