CINEMA SALA RAIMONDI

da SABATO 30 MARZO
ORARIO SPETTACOLI  18,15-20-22

Scheda Film
 
Titolo

Amiche da morire

Nazione Italia 2013
Anno 2013
Genere Commedia,
Durata 103 min
Regia Un film di Giorgia Farina.
Sito ufficiale
Cast Con Claudia Gerini, Cristiana Capotondi, Marina Confalone, Sabrina Impacciatore, Corrado Farina.
Data di uscita giovedì 7 marzo 2013
Trama In un’imprecisata isola del sud Italia vivono tre donne diverse per carattere, (com)portamento e costume. Gilda, intensa e verace ‘boccadirosa’, è arrivata dal continente a portare gioia ai pescatori di tonno, Olivia, ingenua e fedele consorte, è sposata col ragazzo più bello del paese e patisce per questo l’invidia delle comari, Crocetta, modesta e maldestra, è invisa agli uomini e sopporta una patente da iettatrice. Coinvolte da Olivia nell’omicidio a sangue freddo del marito, ladro e fedifrago, le donne provano solidali a coprire l’accaduto e a nascondere l’ingente refurtiva accumulata dall’uomo in numerose rapine. La loro curiosa frequentazione e la condivisione dello stesso tetto insospettiscono un bel commissario di polizia, nato sulla terraferma e insofferente ai marosi. Unite al di là della dieta alimentare e degli ideali da perseguire, Gilda, Olivia e Crocetta troveranno insieme la via per il continente e il futuro.
Mix di indagine poliziesca, sitcom e commedia amicale, Amiche da morire è un prodotto singolare nel panorama del cinema italiano, che conta poche donne alla regia e pochi ruoli umoristici per le donne davanti alla macchina da presa. Due almeno le ragioni della sua singolarità: non risolve in chiave romantica lo scontro polemico fra uomo e donna e non afferma l’amore stabile e corrisposto come valore. Lasciando che a vincere sia uno stile più libero e individualistico, la commedia nera di Giorgia Farina è debitrice di quelle grandi narrazioni che sono oggi le serie tv americane, veri e propri feuilleton della contemporaneità.
Collocando geograficamente le sue protagoniste in una provincia tranquilla e convenzionale, dove l’una ha aderito pienamente alla tradizione sposandosi, l’altra ha abdicato il ruolo di santa e l’altra ancora ha tralasciato la femminilità, la regista romana guarda alle casalinghe disperate della ABC, mettendo in scena un nucleo femminile forte e chiuso nelle mura di casa. Il legame tra le girls della Farina, indotto dalle costrizioni ambientali e da evidenti interessi economici, fa da argine a un omicidio e ai disastri familiari e personali. Mosse da ritmo, aspirazioni e problemi diversi, che poi trovano una composizione in chiave affettiva-solidaristica, Gilda, Olivia e Crocetta non sono personaggi a tutto tondo ma caratteri costruiti e stereotipati da commedia dell’arte: la rubamariti arrembante, l’ingenua svagata, la zitella maldestra.
Credibilmente interpretate da Claudia Gerini, Cristiana Capotondi e Sabrina Impacciatore, restano comunque macchiette simpatiche incarnando alla perfezione il loro prototipo. Tradizionaliste, disinibite o insicure, la dimensione di prevedibilità dentro la quale agiscono viene però sovvertita con un colpo di scena e con due colpi di pistola, convertendo l’aspetto giallo e investigativo del film in pochade, dove tutto è esagerato e arrangiato in modo paradossale. Ingovernabili e accanite nella devianza delinquenziale, le protagoniste avranno la meglio sugli uomini, realizzando un rapporto simbiotico e alimentando forti conflitti che vengono sempre risolti all’interno di un registro umoristico. La coalizione, rafforzata da una promessa di un futuro migliore sul continente, si dimostra efficace contro le delusioni sentimentali, il maschilismo imperante, la maldicenza delle comari e il narcisismo esasperato del commissario di polizia di Vinicio Marchioni, che si definisce per contrasto e nel contrasto naufraga, battuto dal femminile e dai marosi.
Girato in Puglia, in un paesaggio intriso di umori e sapori mediterranei, Amiche del cuore perde un po’ del suo coraggio nell’epilogo, dove il grilletto questa volta si inceppa, smarrendo personaggi che avevano bagnato nel sangue la loro incontenibile aggressività e la loro irriducibile ‘sovranità‘. A mollo in una SPA inseguono vani fantasmi ‘squittendo’ e affondando le inquietudini femminili messe in scena senza farsi diverse adesso che finalmente erano andate lonta