CINEMA SALA RAIMONDI
Da VENERDI14.03.2014 |
ORARI SPETTACOLIGIORNI FERIALI18-20-22 sabato e domenica16-18-20-22 |
Scheda Film | |||
Titolo | Maldamore | ||
Nazione | ITALIA | ||
Anno | 2014 | ||
Genere | COMMEDIA | ||
Durata | 101 MIN. | ||
Regia | Un film di Angelo Longoni | ||
Sito ufficiale | |||
Cast | Con Ambra Angiolini, Luisa Ranieri, Alessio Boni, Luca Zingaretti, Eugenio Franceschini | ||
Data di uscita | giovedì 13 marzo 2014 | ||
Trama | Paolo è un musicista sposato con Sandra, con cui fatica a concepire un figlio. La sorella di Paolo, Veronica, è in cerca di lavoro e si occupa della bambina avuta dal marito Marco. Una sera Marco rivela a Paolo di avere una relazione con una ragazza che ha la metà dei suoi anni, e Paolo a sua volta confessa a Marco di aver tradito Sandra durante una trasferta di lavoro. Peccato che le mogli abbiano ascoltato per caso la conversazione, e le due coppie… scoppino, ognuna seguendo le proprie dinamiche e le proprie convinzioni rispetto al tradimento coniugale. La commedia di Angelo Longoni vuole essere una riflessione sull’amore di coppia ma risente di un impianto teatrale nell’impostazione drammaturgica e televisivo nella costruzione delle scene. Quel che manca è una struttura cinematografica, fatta di fluidità narrativa, ritmo, complessità nei rapporti e sottigliezza nei dialoghi. Tutto, in Maldamore, è gridato, sopra le righe, totalmente privo di quei mezzitoni che fanno funzionare una commedia, almeno al di fuori del piccolo schermo. I personaggi abitano case che sembrano showroom, e si muovono in un mondo parallelo che ben poco ha a che spartire con la realtà, sia pure trasfigurata dall’impianto comico. Dimenticando che la commedia, per funzionare, deve avere agganci profondi con il reale e, se possibile, un sottotesto di dolore vero, quando si parla di incompresioni coniugali. E questo vale in tutto il mondo: basti pensare a capolavori dell’interazione di coppia come il drammatico Closer di Mike Nichols o il comico Carnage di Roman Polanski. Quello che più stupisce è il sottoutilizzo di un cast di prim’ordine, che vede soprattutto Luca Zingaretti fuori dal suo elemento per la mancanza, nella sceneggiatura e nei dialoghi, di quelle sfumature che caratterizzano la sua recitazione. Anche Luisa Ranieri sacrifica la verve naturale per appiattirsi su un profilo neutro e senza identità. Più a loro agio nell’esagerazione macchiettistica Ambra Angiolini e Claudia Gerini: ma l’insieme manca di naturalezza e spontaneità, restituendo un ritratto plastificato che non si avvicina né alla commedia brillante né men che meno alla commedia all’italiana, ma ricorda un fotoromanzo dai primi piani insistiti e i dialoghi didascalici. Inquietante anche l’apparizione di un giovane che, in un film drammatico, sarebbe descritto come uno stalker, e invece qui viene liquidato come un ganimede, cui una delle due protagoniste suggerirà: “Non te l’hanno detto che certe volte le donne vogliono essere trattenute?” |